Regia di Richard Berry vedi scheda film
Metà allucinazione e metà thriller, il film di Richard Berry si pone l’obiettivo di accedere al subconscio umano come ad una scatola nera, scrutandone e sondandone i meandri più oscuri, riportando a galla rimozioni, dolore, senso di colpa. Alla base di tutto una tragedia vissuta in tenera età ed un incidente rivelatore avuto trent’anni dopo. Non un polar, non un noir, piuttosto un giallo della psiche sulla falsa riga del cinema targato Nolan. Meno raffinato, meno sofisticato, meno efficace. Del resto, nonostante gli onirici tentativi di depistaggio della prima parte, l’intreccio dello script alla fine risulta piuttosto banale e decisamente forzato. Un tentativo maldestro di contaminazione, claudicante e poco convinto in cui anche la messa in scena e la recitazione si limitano a fare la loro parte senza infamia e senza lode. L’unico guizzo al di sopra della media rimane la presenza di Marion Cotillard, evanescente e sensuale, musa per definizione.
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