Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film
Memories of Murder è un noir/poliziesco sudcoreano del 2003 scritto e diretto da Bong Joon-Ho.
Sinossi: il film narra di una serie di omicidi (irrisolti) realmente commessi tra 1986 ed il 1991 ad Hwaseong nella provincia di Gyeonggi (una zona rurale) in Corea del Sud, dove alcune giovani donne sono state letteralmente massacrate. Il film segue l'indagine di alcuni poliziotti che tra inettitudine e abusi di potere proveranno a trovare il colpevole...
Boig Joon-ho dopo l'interessnate ma incompreso Barking dogs never bite (//www.filmtv.it/film/38123/barking-dogs-never-bite/recensioni/928863/#rfr:none) cala dal cilindro un capolavoro incredibile, parlandoci di un evento realmente accaduto che ancora oggi scuote l'opinione pubblica.
Il giovane autore coreano per la sua seconda regia opta per un approccio cupo e realista ma allo stesso tempo sfoggia una regia elegante ed articolata con un ritmo a tratti martellante (la suspense è alle stelle) nonostante l'azione sia praticamente nulla (rimando alla splendida sequenza quando la polizia pensa di avere trovato l'omicida ma in realtà si tratterà solo di un pervertito).
Tra gli aspetti più interessanti dell'opera troviamo inoltre la commistione di generi tra cui si segnala anche un pizzico di commedia ben inserita e mai banale.
Epico Il finale che lascia volutamente l'amaro in bocca allo spetattore e non solo: quando il protagonista Park (Song Kang-ho) dopo anni dall'ultimo delitto ritorna sulla scena del primo omicidio, una bambina lo informa che già un altro uomo il giorno precedente aveva ispezionato il luogo rivelandole di aver fatto, in passato, qualcosa di brutto proprio in quel luogo lasciando senza parole il povero Park, a questo punto segue un primissimo piano sul volto dell'ex detective con cui si conclude il film (accompagnato da una melodia malinconica); scelta stilistica alquanto significativa e difficile da dimenticare.
Tra i finali più belli e simbolici degli ultimi decenni.
Infine non dimentichiamoci dell'elemento forse più importante del film: «Il tutto è basato su una storia vera accaduto sotto una dittatura militare», quindi un film con molteplici chiavi di lettura tra cui la difficoltà di lavorare o per estensione vivere sotto un sistema dittatoriale.
Capolavoro intramontabile.
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