1986: una giovane donna viene rinvenuta stuprata e uccisa nei pressi di un villaggio di provincia. Un paio di mesi dopo si susseguono altri stupri e omicidi in circostanze simili. Il detective locale, Park Doo-man, viene coadiuvato da Seo Tae-yoon, giunto appositamente da Seoul, ma le indagini non decollano...
Note
Bong Joon-ho, tra i più promettenti registi del nuovo cinema di Seul, realizza un thriller atipico e politico su un momento difficile della storia coreana: dall'intreccio infatti emergono le contraddizioni etiche di un Paese dove censura e repressione, applicate meccanicamente, sfociano nel grottesco, fino a paralizzare le indagini..
Il "La Règle du jeu" dei 2000 e manifesto della Korean wave. La true story dà il la a un immenso thriller, specchio della coscienza di un intero paese durante il cruciale snodo storico a fine anni 80. Girato divinamente, amalgama tutti i possibili registri in una miracolosa armonia. Da qui Bong Joon-ho entra tra i grandi maestri della settima arte.
Bong interseca le memorie incendiarie di impotenza, scoramento, disordine sistemico, disegnando la figura dell'assassino come palingenesi dell'attuale modello marziale della Sud Corea. Un ibrido di generi granitico, appesantito da qualche sbalzo tonale.
Giallo dalla Corea del sud. E niente, non c'è nulla da fare. Fra i film europei o americani non troverete nulla del genere. Brutti, villani, tragicomici, violenti, improbabili, buffi, malandati, senza speranza.
Gamba amputata per tetano (se non è errore di traduzione), e film in necrosi per banalità di ogni tipo. Qua e là un'idea, un'immagine, una resistenza, una sfida interiore; ma è come se tutto venisse da un album personale, staccato dalla vicenda. A cercare un colpevole si rischia di trovare sé stessi: il finale riavvolge all'indietro la pellicola
Meraviglioso poliziesco rurale sulle indagini per scoprire l'identità di un serial killer sudcoreano anni 80, un noir spietato ma ironico, avvincente e frustrante, in cui quasi ogni sequenza si rivela un piccolo gioiello di di messinscena.
…quasi sempre alla fine dei film di Bong Joon Ho, proprio quando tu perdi veramente ogni speranza, invece c'è un piccolo segnale che riesce a darci la possibilità di una speranza…
Gli insegnanti di scrittura creativa raccomandano ai loro allievi di raccontare storie che non sono mai state narrate o, quanto meno, mai in quel modo. Più facile a dirsi che a farsi, ma Joon-ho Bong pare proprio esserci riuscito. Voto: 8-
Corea del Sud, 1986, durante la dittatura militare. In un piccolo paese della provincia di Gyeonggi si aggira un assassino che uccide le sue giovani vittime strangolandole coi propri indumenti intimi. L’ispettore Park Doo-man (Kang-ho Song), aiutato dall’agente Yong-koo Cho (Roe-ha Kim), brancola nel buio nonostante usi modi assai risoluti nello svolgimento delle indagini, non… leggi tutto
Un caro saluto a tutti gli utenti. Manco dal sito da parecchio tempo, lo dico perchè ho ricevuto diversi messaggi rimasti non letti fino ad oggi che mi chiedevano il perchè della cosa. Ringrazio coloro che mi hanno scritto, con una stima reproca. La motivazione dell'assenza è comunque una questione di tempo, assai risicato in seguito all'attività professionale e agli studi legati che… leggi tutto
Mi è piaciuto questo film coreano, cinematografia questa della Penisola che non pratico molto. Sembra, tra l'altro, che la pellicola si sia imposta a poco a poco alla miope e meschina distribuzione italiana, essendo uscita in Corea del Sud nel 2003, e in Italia solo nel 2020.
Intanto il titolo è tradotto malissimo dall'inglese, tanto da stravolgerne il significato.…
Selezione strettamente personale dei migliori film gialli o thriller che ho guardato nel corso della mia vita (non sono in ordine di preferenza). Playlist in continuo aggiornamento....
Memorie di un assassino Corea del Sud 2003 La trama: In uno sperduto villaggio nella provincia di Gyunggi, viene rinvenuto il corpo senza vita di una ragazza.La polizia locale incarica del caso due ispettori, però le indagini saranno più complesse del previsto. La recensione: Dobbiamo l’uscita per il mercato Italiano di Memorie dell’assassino al grande successo del…
CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: MEMORIE DI UN ASSASSINO
Tra le cose positive del successo mondiale di Parasite (Palma d’Oro a Cannes e 4 Oscar) c’è stato quello di far uscire nei circuiti cinematografici italiani quello che per molti resta il capolavoro di Bong Joon Ho, Memorie di un assassino un film datato addirittura 2003.
Il film trae spunto dalle gesta e il…
Bong Joon Ho prende gli stilemi del thriller poliziesco americano e li trasla nella provincia sudcoreana; se a ciò aggiungiamo l'interesse dell'autore indirizzato ai caratteri umani in gioco piuttosto che sull'indagine in sé, il risultato è una tragedia moderna sul male annidato in ognuno di noi. Trovare un colpevole perde d'importanza, perché lo siamo un po' tutti.…
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Commenti (16) vedi tutti
Film sud-coreano lontano dai videogiochi, dallo splatter, e da ogni frivolezza. E fa pensare.
leggi la recensione completa di BalivernaIl "La Règle du jeu" dei 2000 e manifesto della Korean wave. La true story dà il la a un immenso thriller, specchio della coscienza di un intero paese durante il cruciale snodo storico a fine anni 80. Girato divinamente, amalgama tutti i possibili registri in una miracolosa armonia. Da qui Bong Joon-ho entra tra i grandi maestri della settima arte.
commento di Inside manBong interseca le memorie incendiarie di impotenza, scoramento, disordine sistemico, disegnando la figura dell'assassino come palingenesi dell'attuale modello marziale della Sud Corea. Un ibrido di generi granitico, appesantito da qualche sbalzo tonale.
commento di Stefano LBello!!
commento di rossoanticoGiallo insolito e dai contorni impensabili.
commento di MascottiValido. 8
commento di BradyA differenza di "Parasite"(8!), questo non mi è piaciuto, voto 3
commento di stokaiserMolto prima di Parasite questo thriller rurale, nero come la pece, cuore di tenebra “Memorie di un assassino”.
leggi la recensione completa di claudio1959Giallo dalla Corea del sud. E niente, non c'è nulla da fare. Fra i film europei o americani non troverete nulla del genere. Brutti, villani, tragicomici, violenti, improbabili, buffi, malandati, senza speranza.
commento di green70Ma è una lunga lagna o un Film Thriller ??!! S O N N O !!! voto.0.
commento di chribio1Gamba amputata per tetano (se non è errore di traduzione), e film in necrosi per banalità di ogni tipo. Qua e là un'idea, un'immagine, una resistenza, una sfida interiore; ma è come se tutto venisse da un album personale, staccato dalla vicenda. A cercare un colpevole si rischia di trovare sé stessi: il finale riavvolge all'indietro la pellicola
commento di kahlzerQua, come in Snowpiercer e Parasite, trovo film belli ma non trovo mai quel non so che che mi fa gridare al miracolo. Bello è bello, comunque.
leggi la recensione completa di tobanisUn film stupendo.
commento di albiclaMeraviglioso poliziesco rurale sulle indagini per scoprire l'identità di un serial killer sudcoreano anni 80, un noir spietato ma ironico, avvincente e frustrante, in cui quasi ogni sequenza si rivela un piccolo gioiello di di messinscena.
leggi la recensione completa di port cros…quasi sempre alla fine dei film di Bong Joon Ho, proprio quando tu perdi veramente ogni speranza, invece c'è un piccolo segnale che riesce a darci la possibilità di una speranza…
leggi la recensione completa di robertoleoniGli insegnanti di scrittura creativa raccomandano ai loro allievi di raccontare storie che non sono mai state narrate o, quanto meno, mai in quel modo. Più facile a dirsi che a farsi, ma Joon-ho Bong pare proprio esserci riuscito. Voto: 8-
leggi la recensione completa di andenko