Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Sarà per via del genere (un po’ drammatico, un po’ mélo); sarà per via della sceneggiatura prolissa, ridondante e superficiale (un raffazzonato rifacimento, in salsa caraibica, di Casablanca si è detto); sarà perché non c’è tinta che possa nascondere i segni del tempo sulla criniera del vecchio leone Redford (il ruolo da sciupafemmine incallito che salva vite umane tra un partita di poker e l’altra proprio gli sta stretto…ma d’altronde starebbe stretto a chiunque). Sarà perché della Cuba sfavillante e godereccia di Batista faccio proprio fatica a sentire una malinconica nostalgia (certo la rivoluzione “qualche cosa” lo ha fatto rimpiangere…). Sarà che nel colonnello Menochal ho intravisto poco del mitico Tomas “Er Monnezza” Milian…
Ebbene, sarà per tutte ‘ste ragioni, ma a me Havana non ha convinto granchè. Molta fuffa e poco arrosto.
Ma il nuvoloso tramonto dell’ultima scena - quello in cui si perde lo sguardo di Jack Weil/Redford - è qualcosa di sovrannaturale…
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta