Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Pollack è sempre stato un regista da tenere in considerazione, alle volte con qualche riserva, ma in generale una linea più che discreta di produzione e regia, in più abbiamo il filo rosso della coppia Pollack-Redford, da cui sono usciti dei films spesso di primo ordine, con Havana siamo al di fuori di tutte queste sicurezze, nel senso che il film è ben lontano da ambientazioni, storie e risoluzioni sia drammatiche che di suspense che l’accoppiata era uso dare. La tematica della rivoluzione cubana in sé stessa non ha mai portato i frutti sperati nella cinematografia americana, che è sempre stata abbastanza timida sull’argomento e nascondendosi quasi sempre in storie sentimentali che facevano appassire l’interesse per il fattore storico e che ci portavano in argomentazioni, puerili e per niente approfondite. Unico film che ricordo di qualche interesse, ma solo per il lato di suspense e visto dalla parte americana è Thirteen Days, ma qui siamo in un altro versante. Redford recita un personaggio bollito e poco plausibile nel ruolo romantico, ormai sono passati i tempi del biondo (tinto, ma credibile!!) irresistibile, che faceva strage di cuori femminili, e che con coraggio affrontava personaggi anche off, qui siamo in pieno gioco di rimessa, il biondo è diventato rosso, la pelle è come corrosa, come succede alle carnagioni di quel colore, la storia non lo sostiene mai, e la regia non riesce a prendere le briglie al momento giusto.
Una storia sentimentale a spese dei contenuti
Pollack ha fatto molto di meglio, qui per niente a suo agio
ormai bollito nel ruolo del lover
Occhi penetranti, ma film non in linea
personaggio sfumato male
Cubano d'oc, in ruolo in contgrapposizione con le sue idee,Abbastanza fuori peso, ma sempre attore di valore, ormai stabilito in Usa
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