Regia di Cédric Kahn vedi scheda film
Bella e delicata favola, un gradevole inno alla fantasia che ti prende per mano con l'esplicito intento di farti sognare.
Il piccolo Charly resta assai deluso quando suo padre, un ingegnere aeronautico, gli regala per Natale un modellino d’aereo invece della bicicletta che gli era stata promessa. Pochi giorni dopo, il padre muore in un incidente nel corso di una missione. Ancora affranto per la perdita, il bambino scopre tuttavia che il modellino ha proprietà magiche: si anima, vola autonomamente e comunica empaticamente con lui. Inizia così una magnifica avventura che condurrà Charly in un susseguirsi di scoperte e confronti talvolta drammatici con il mondo degli adulti.
Il film di Cédric Kahn, conosciuto in Italia solo per il film “Roberto Succo” del 2000, è una favola delicata per bambini, raccontata senza enfasi di effetti speciali e molto acuto nell’affrontare il tema dell’elaborazione del lutto. La vicenda scorre con leggerezza e senza battute d’arresto, tenendo desta l’attenzione anche del pubblico adulto, purché si abbia la capacità di lasciarsi trasportare in un mondo di sogni e speranze, lasciando da parte ogni pretesa di razionalità. Il tema verrà ripreso con qualche variazione nel successivo e meraviglioso "Ricky" di François Ozon nel 2008. Il cinema può essere anche questo e devo ammettere di essermi piacevolmente lasciato coinvolgere nel gioco, cosa resa ancor più facile dalla presenza di due grandi attori come Isabelle Carré e Vincent Lindon nel ruolo dei due genitori di Charly, coppia nuovamente riunita sullo schermo dopo la prova convincente offerta nel misconosciuto “Mercredi folle journée!” di Pascal Thomas (2001), per il quale ebbi modo di scrivere una entusiastica recensione.
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