Regia di Guy Maddin vedi scheda film
Un canto d'amore verso il proprio papà, Roberto Rossellini, ma anche una dichiarazione d'amore (e di difesa) verso il suo cinema. L'atmosfera onirico-surreale di questo piccolo gioiellino potrebbe sembrare lontana dallo stile neorealista del grande Roberto. Li accomuna invece l'attenzione per i sentimenti e per l'umanità dell'uomo. La figlia Isabella è spettatrice e protagonista di questo "sogno" aggrappato alla realtà. Abbraccia il pancione paterno come quando era bambina; parla con sua madre Ingrid Bergman; assiste alla parata di diversi personaggi dell'epoca rosselliniana: l'angelo Chaplin, il sognatore Fellini e il profilo sinistro e negativo di Hitchcock, vera e propria antitesi cinematografica del padre Roberto.
Si canta l'amore per un padre che non c'è più. Si canta l'arte immaginifica del cinema.
Interpreta e si mette nei panni di diversi personaggi. Dolcemente camaleontica.
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