Regia di Géla Babluani vedi scheda film
Un operaio riesce, rubando una lettera al proprietario della casa dove sta lavorando, a venire a conoscenza di una grossa opportunità per guadagnare tanti soldi. Si va però a imbarcare in qualcosa più grande di lui. Tesissimo film francese, girato interamente in un bianco e nero che riesce ad amplificare ancor più la già agitatissima e claustrofobica freddezza della situazione. Molto ben recitato (il protagonista è fratello del regista), è un’ovvia metafora sull’avidità, sulle nuove frontiere del divertimento violento e voluto dalla borghesia annoiata e sulla cattiveria naturale dell’essere umano. La pellicola fa un po’ di fatica ad ingranare, cresce vorticosamente nella parte centrale e diventa leggermente prevedibile (anche se gli sviluppi narrativi sono logici) nell’ultima parte. Il regista ne girerà una versione più “americana” che ho paura di guardare. Molto bello.
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