Regia di Géla Babluani vedi scheda film
Immagino che in teoria questo film fosse studiato per qualche sottospecie di restropettiva sulle sordide degenerazioni della mente umana. Così è stato scelto un titolo sui generis, un attore uscito direttamente da una serie di sedute metempsicotiche, dialoghi svuotati e dilatati al massimo, uno stile fintamente semplicistico e senza malizia e l'immancabile bianco e nero che si addice così tanto ad un'opera prima. Il risultato a mio avviso non è niente di esaltante. Ma il mio avviso vale zero.
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