Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Gillian, in un prologo che suona come un invito alla clemenza, dichiara di non essersi mai sentito tanto vicino allo spirito dell'infanzia. La protagonista vive eventi traumatici dai quali si difende con la fantasia e noi siamo chiamati a vedere le cose dalla sua prospettiva che è magica, ritualistica ma priva di pregiudizi e di freni morali (o moralistici). È la purezza che Gilliam vorrebbe ritrovare anche nell'arte, nel suo cinema a vocazione surrealista, per poter raccontare il mondo così com'è, bello e poetico anche nella sua ferocia. Ci è riuscito? Sicuramente non del tutto, però in un cinema americano sempre più imbambolato questa insolita fiaba crudele rappresenta una eccezione salutare.
Perfetta la scelta di Jodelle Fernand la protagonista bambina, attraente e inquietante ad un tempo.
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