Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
E' così il buon Lebowski si era fatto una famiglia, dall'alcool era passato alle pere di eroina che la sua piccola Alice gli prepara con cura. Aveva rinunciato al bowling il suo corpo si stava decomponendo ma la figlia lo amava gli dava la sua vacanza prima di tuffarsi nel suo mondo. Parlare con le teste delle sue bambole gli fa dimenticare tutto, anche la mamma morta prima di partire, nel suo sistema niente è eccessivo e tutto lo è,niente è definitivo ma tutto lo è. Il degrado procede davanti ai suoi occhi di bambina che trasformano ogni cosa, trasformano la logica illogica degli adulti nella illogica logica della sua storia. Ci voleva Gilliam per portare l'essenza del racconto di Carroll in un luogo strano e puzzolente, dove è possibile che Norman Bates si debba confrontare con la scurrilità dei Monthy Pithon.
Ci penserà poi Burton a portare Alice in un luogo pulito e innocuo trasformando Depp in un osceno Michael Jackson, facendo il suo film peggiore.
Nel paese delle meraviglie di Jeliza-Rose le emozioni si susseguono, il mondo degli adulti è fatto di sesso e morte, i treni diventano squali, gli amici o sono immaginari o sembrano inventati. Fuggire dalla realtà è necessario ma può anche essere molto pericoloso può saltare il limite tra quello che si può fare e quello che non si deve fare. Il passaggio dal gioco delle bambole a diventare una bambola è breve se non ti rendi conto che sei rimasta sola e che forse non sei cresciuta così in fretta come credi. Ogni cosa è un avventura da vivere e da giocare, ogni giorno una storia da inventare un vuoto da riempire aspettando che da un fatto brutto possa nascere un nuovo rapporto con il mondo dei grandi.
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