Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Nell'Italia pre-Tangentopoli il film d'esordio di Carlo Mazzacurati, proveniente dalla scuderia di Nanni Moretti (coproduttore del film con Angelo Barbagallo) poteva suscitare qualche clamore: in quel paese che gozzovigliava cominciando a produrre un colossale debito pubblico, la vicenda dell'avvocato padovano (Messeri) che va a mettere il naso in cose più grosse di lui, scoprendo malaffare, connivenze e perfino omicidi legati a un approvvigionamento illegale di metano, si proponeva certamente come film di denuncia. Rimane tale anche a distanza di anni, sebbene nel frattempo il nostro Paese ne abbia viste davvero troppe per stupire (almeno in parte) come fece negli anni '80. Il film però ci mostra un autore ancora acerbo: la regia che si limita alla descrizione, le musiche di Fiorenzo Carpi che recuperano il liscio (siamo nella pianura Padana), la recitazione non proprio da premio Oscar ed un eccesso di compiacimento nel descrivere le magnetiche scenografie del delta del Po, tutto a servizio di un'opera complessivamente molto lenta e che si limita alla carineria. Quasi vent'anni dopo un altro esordiente, Roberto Dordit, avrebbe diretto un ordito assai simile con Apnea.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta