Regia di Christophe Gans vedi scheda film
Horror molto apprezzato da critica e pubblico, meno dal sottoscritto.
Una bambina di 9 anni Sharon,è la delicata e sensibile figlia adottiva della coppia di coniugi, formata da Rose e Christopher, è una creatura deliziosa e coltiva una grande passione per il disegno, ma soffre di disturbi del sonno e di una grave forma di sonnambulismo,che le procura incubi, e allucinazioni, con attacchi sempre più frequenti e pericolosi, durante i quali la ragazzina invoca il nome di una misteriosa cittadina,Silent Hill. Le cure non sembrano sortire effetto e allora Rose, seppur contro il parere di Christopher, decide di cercare Silent Hill, nella speranza che questo aiuti la figlia.Rimasto a casa, Christopher effettua le ormai canoniche ricerche su internet, venendo a conoscenza che Silent Hill, è considerata una città maledetta, dal passato terribile e agghiacciante.
Mentre Rose cammina lungo la strada per raggiungere Silent Hill,si ferma ad una stazione di servizio,dove una cameriera arrogante e supponente, le dà informazioni molto vaghe ed evasive sul percorso da fare, nel frattempo viene avvicinata da una donna poliziotto molto curiosa e caparbia Cybil Bennet, che dopo uno stravagante incontro, decide d'inseguirla. Durante la forsennata corsa però, Rose si vede attraversare la strada,da una donna deforme e mostruosa, spaventata, perde il controllo dell'auto, esce fuori strada e perde i sensi. Quando si risveglia, Rose si ritrova catapultata in una dimensione surreale, fatta di nebbia e cenere, mentre Sharon è scomparsa. Christopher, a sua volta cerca di rintracciare moglie e figlia, inghiottite nella nebbia. Rose alla frenetica e disperata ricerca di Sharon, è costretta ad affrontare, con l'aiuto dell'intrepida poliziotta, gli orrori e l'incubo in cui si si trova intrappolata, in un viaggio allucinante, nei gironi infernali della mente umana.
Partendo dalla saga fanta-horror dei videogiochi, Christopher Gans, trasferisce il videogame su celluloide, traducendolo in un film. Il risultato finale, per buona parte di critica e pubblico è stato lusinghiero, difatti subito ne è stato girato un sequel.
Sicuramente il film di Gans ha il merito di conferire alla pellicola la giusta atmosfera sinistra ed inquietante e meticolosamente curata nel dettaglio, estrapolata efficacemente dal video-game-originale, in cui soprattutto i giocatori dello stesso, si sentiranno a casa, non faticando a riconoscere l’habitat. La cittadina di Silent Hill è resa alla perfezione, e altrettanto bene sono rese le creature, umane o meno, che la infestano, in tutte le sue “dimensioni”. La cenere che svolazza in aria tra la nebbia, le chiassose sirene, il mondo che si trasforma in altro-mondo, tutto molto suggestivo, con tantissime citazioni che richiamano al gioco.
Tuttavia per gli amanti dell'horror puro, nell'accezione più tradizionale del termine, come il sottoscritto, queste operazioni appaiono artificiose, cavalcando il facile successo che questi videogiochi riscuotono ,presso il pubblico più giovane. Il punto è che la mia generazione perlopiù se ne è tenuta lontano e quindi difficilmente può apprezzare queste incursioni o forse sarebbe opportuno definerle contaminazioni di genere, ovviamente non si può negare la professionalità del regista, che comunque compie un lavoro scrupoloso e raffinato, audace e di elegante fattura.
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