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Silent Hill

Regia di Christophe Gans vedi scheda film

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La recensione su Silent Hill

di giurista81
8 stelle

Raro caso in cui un Blockbuster riesce a offrire qualcosa di buono nel panorama orrorifico. Gran parte del merito, probabilmente, deve esser attribuita alla componente europea impegnata nel progetto (regista, sceneggiatore), tuttavia appare palese l’impronta hollywoodiana. Proprio quest’ultimo aspetto costituisce la “croce e la delizia” dell’operazione. Infatti, se da un lato si hanno delle cupissime scenografie e un’ottima fotografia, dall’altra si assiste a un bombardamento di computer grafica che rovina, in parte, i palati dei vecchi appassionati di film di genere. Per dirla in altri termini, manca quel lavoro artigianale che tanto entusiasma chi sa apprezzare i B-Movies low budget. Tale difetto è senz’altro attribuibile ai produttori a stelle e strisce che preferiscono ricorrere all’aiuto del computer piuttosto che affidare incarichi a mestieranti abili con lattice e frattaglie. Ne derivano effetti, peraltro non entusiasmanti, che non sfruttano al massimo l’impegno profuso dagli scenografi.
La regia di Gans (“Il Patto dei Lupi”) è buona e riesce a inquietare a dovere, con un’atmosfera claustrofobica come poche capace di angosciare per lunghi tratti. Il ritmo è sostenuto e la visione scorre via molto piacevolmente, grazie anche a una sceneggiatura (di Roger Avary) “kinghiana” piuttosto affascinante. Qualche difetto nello script c’è (ad esempio non si capisce come si possa uccidere chi è già morto), tuttavia si può chiudere un occhio. Qualche dubbio sul finale che, a mio avviso, sarebbe stato preferibile rendere più ambiguo.
Ottimi gli attori, non male il soundtrack e gli effetti sonori (raccapricciante la sirena di allarme che risuona, ogni tanto, per i vicoli della città fantasma).
Tra le scene più gustose, si segnala un volto che, in preda alle fiamme, si sfigura lentamente (citazione a “La Maschera del Demonio” del nostro Mario Bava).
In definitiva, siamo al cospetto di un horror che fa forza sulla decadente messa in scena, senza però scordarsi di sviluppare una sceneggiatura adeguata al caso su cui possano ruotare i vari mostri che, di tanto in tanto, emergono dagli abissi infernali. Personalmente resto con un pizzico di amaro in bocca, perché sono convinto che con un taglio più artigianale sarebbe potuto venir fuori un piccolo capolavoro del genere. In ogni caso promosso a pieni voti. Voto: 8-

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