Regia di Christophe Gans vedi scheda film
Lo stupore negli occhi perennemente sgranati della Mitchell e, sullo sfondo, un’artificiosa, compiaciuta rievocazione d’ambiente, cinerea e solitaria alcova di anime perdute iper-caratterizzata da una matrice innegabilmente visionaria. Peccato che l’horror matriarcale di Gans si fermi qui, pieno di buone intenzioni, di ardore tecnico ma senza nessuna storia da raccontare.
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