Regia di Lucian Pintilie vedi scheda film
come fare per affrontare i nostri fantasmi? ogni nazione ha i suoi scheletri nell'armadio. in romania dopo il processo popolare del suo dittatore, c'è stato il crollo e la faticosissima ripresa, se c'è. un aguzzino di regime vuole affrontare i propri fantasmi, accettando di farsi intervistare da una giornalista e da un anziano professore vittima della dittatura. l'intervista stenta a partire, ma piano piano qualcosa si registra. però l'uomo viene continuamente interrotto dal figlio e da un signore al telefono che non vogliono che lui parli. lo minacciano, di dargli fuoco. non vogliono che il paese venga screditato da quello che vuole dire, più che da quello che ha fatto. i ricordi ricompaiono, vividi, così com'erano quando era giovane. la spietatezza della vita a quei tempi e la spietatezza di un regime che non aveva nulla di umano. mostri in carne ed ossa, come la duana, la ragazza che gli ha insegnato come torturare. l'inadeguatezza dell'essere umano. una volta terminato il suo servizio militare, ha chiesto di poter continuare perchè la sua vita non avrebbe avuto senso. ha chiesto di poter continuare a torturare; la sua specializzazione che non ha mai potuto mettere in un curriculum vitae. e così un uomo(paese) allo sbando che cerca di rimettersi in piedi umanamente, accettando di essere stato ciò che è stato, dirlo e chiedere perdono alle vittime, non può. il figlio prima gli dice di tacere e poi gli dice che dopo la partita torna e gli da fuoco a lui e alla sua baracca. l'intervista viene interrotta dalla moglie che caccia la giornalista e il professore. l'uomo tornerà ad essere quello che tutti sanno, ma in silenzio, nella sua miseria, fino al giorno in cui morirà e gli omicidi, le torture, le ingiustizie, verranno dimenticate insieme ai suoi resti terreni. così, dimenticando e seppellendo, tutto si potrà ripetere ancora più facilmente.
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