Regia di Michael Winner vedi scheda film
FIlm terribile: non capisco i giudizi positivi che ho letto qui, e mi sento di raccomandarne la visione esclusivamente ai cultori più devoti del genere. Il fatto è che sin dall'inizio si respira un'aria di deja vu davvero stantia. In partenza ricorda l'Esorcista, poi passa a Rosemary's Baby, quindi aggiunge spruzzi di Romero e del Presagio, il tutto senza mai diventare qualcosa di originale. Winner è un regista che usa la macchina da presa come un gorilla manovra una mazza: la finezza non è il suo forte, e lo si capisce dal fatto che non sa mai che strada far prendere al suo film. Quando non sa più cosa fare, rifila allo spettatore qualche shock visivo più o meno gratuito, il che significa qualche scena giocata sul registro del disgusto, più che dello spavento. E la sua rozzezza traspare anche nell'ideologia di fondo: la religione? niente a che vedere con la spiritualità o l'amore: serve solo a proteggere la società dagli influssi del maligno.
Note positive: la protagonista, molto bella, e un finale abbastanza sorprendente. Per il resto decidete voi se vale la pena o no, ma ricordate che sono novantadue minuti della vostra vita che nessuno vi ridarà indietro.
Non particolarmente appassionante, ma abbastanza ben congegnata.
In certi momenti è insignificante, in altri adeguata all'atmosfera.
Essenzialmente il regista, la produzione, il direttore degli effetti speciali, le location, le scenografie, metà della colonna sonora. Magari ricominciando tutto da capo, con la testa sgombra...
Non mi piace dal punto di vista ideologico e mi sembra anche un regista superficiale, incapace di scavare nei risvolti delle storie che racconta.
È carina e intensa. Brava.
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