Regia di David Jacobson vedi scheda film
Forse la frase rivolta da David Morse a Edward Norton in una scena inquadra al meglio il film: "I ain't buying what you're selling". Nemmeno noi la beviamo. Un romanticismo classico che fa tenerezza, ma non vuol essere un complimento, fuori dal mondo e fuori sincrono. Difatti quando mi rendo conto che il film è ambientato ai giorni nostri non ci voglio credere, tanto trasuda cinema di fine anni '60-anni '70, ma ancora una volta questo non è un complimento, perché ci troviamo di fronte all'ennesimo giovane regista innamorato, giustamente, di quel cinema, ma poi incapace di trasformare questa nostalgia in qualcosa di vivo, pulsante, personale (il Norton-De Niro allo specchio grida vendetta!), partendo da un soggetto già anacronistico e ingenuo, per poi lasciarsi trascinare in una storia (nella sua essenza vecchia come il cucù) che si fa vieppiù assurda e che, arrivati ad un certo punto, sembra anche voler smentire e ribaltare l'atmosfera fasulla sin lì dominante, ma fino a che grado non è chiaro. E tra i due protagonisti principali la chimica è zero, anche perché, carta d'identità alla mano, 18 anni di differenza non sono bruscolini, pur apparendo praticamente coetanei nella finzione.
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