Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Un industriale della provincia americana (un efficacissimo Scott), calvinista che parla citando versi della Bibbia a memoria, va a New York a cercare la figlia scomparsa, dopo che le ricerche affidate ad un detective erano state interrotte. Scoprirà che la ragazza è entrata nel mondo a luci rosse.
Come accadrà in tutta l'opera successiva del cinema di Schrader, il regista e sceneggiatore sonda gli abissi dell'animo umano con grande capacità di sintesi e senza compiacimento. Col suo ritmo da tachicardia, Hardcore si colloca al crocevia tra film giallo, dramma psicologico, analisi sociale e documentario e mostra con nitore gli inferi del mondo della pornografia riuscendo abilmente ad evitare la trappola dell'iperrealismo (le scene di sesso sono praticamente inesistenti). Peccato che il film si chiuda "con una schematica difesa dell'America di provincia contro la città, della tradizione contro la civiltà urbana" (Mereghetti) e che appaia eccessivamente affrettato nelle ultime battute. Nella colonna sonora figura Helpless di Crosby, Stills, Nash & Young.
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