Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Un film particolare che da una parte descrive compiutamente uno degli inferni metropolitani piu'bui e senza speranza di fine anni 70,dall'altra studia con circospezione il rapporto tra padre bigotto e figlia che,pur di fuggire come ha gia'fatto la madre,trova il peggiore dei modi per allontanarsi dal padre.Il sospetto che lei abbia fatto tutto volontariamente viene subito perche'Schrader è abile a illustrare con poche pennellate l'ambiente in cui vive la ragazza:padre serioso,lontano dai suoi problemi,iperreligioso e troppo piu'attento alla comunita'in cui vive nella sua bella casa,piuttosto che alle esigenze emotive della figlia.Forse questa prima parte descrittiva e all'apparenza placida è la migliore del film.Dopo si scivola con stile piu'anonimo nel sordido ambiente della pornografia,tratteggiato nel peggiore dei modi,con annessa strana amicizia con aspirante pornostar che lo aiuta a maturare e a recuperare la figlia.George C.Scott ci regala un'ottima prova con tanto di travestimenti mentre da segnalare l'investigatore canagliesco interpretato da un eccellente Boyle.Ad oggi un film come questo appare un po'datato e la regia di Schrader a tratti non brillantissima non aiuta....pero'è da vedere come testimonianza di un'epoca alla pari dei film anni 70 di Scorsese di cui Schrader è evidente debitore.
ottimo
bella caratterizzazione
la figlia,poche sequenze
ok
non male
regia non brillantissima
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