Regia di Alain Corneau vedi scheda film
La risposta francese alla grandeur desertica di Lean?La riedizione francofona del Lawrence d'Arabia?Fort Saganne è un kolossal europeo molto costoso affidato alle mani capaci di uno specialista del noir,il grandissimo Alain Corneau.Ero curioso di vedere come avrebbe lavorato in spazi sconfinati come quelli del Sahara,abbacinati continuamente da un sole cocente,un regista di solito abituato ad ambienti ben più ristretti e bui,con personaggi sradicati alla ricerca di un identità possibile.E Corneau non si smentisce:lavora sullo spaesamento del protagonista,un militare che si ricopre letteralmente di gloria nelle operazioni militari nel deserto con azioni al limite della temeriarietà.Ma abbastanza sorprendentemente lo spaesamento del protagonista(un Depardieu maiuscolo) viene vissuto solo quando viene riavvicinato a quella che una volta era casa sua,è spaesato quando si tratta di parlare di politica o quando cerca di impedire al giovane fratello di sposarsi con una donna che ha già un figlio,presagendo una sua rovina.Saganne sembra sentirsi a uo agio solo nel deserto,la sabbia rovente sembra diventare il suo elemento,le battaglie in cui impone la sua strategia divengono il suo pane quotidiano.Tutto il resto si deve vivere con la massima noncuranza,subendo meno danni possibili,anzi cercando una vita il più possibile normale,facendosi anche una famiglia, in attesa di altre missioni.E infatti morirà da eroe durante una missione all'apparenza impossibile durante la prima Guerra Mondiale(e la memoria è corsa alla ricerca della conquista del termitaio in Orizzonti di gloria di Kubrick).Indubbiamente il kolossal di Corneau che arriva quasi alle tre ore di durata vive i suoi momenti migliori nelle sezioni in cui il deserto e l'Africa sono protagonisti,scenari naturali valorizzati da una fotografia notevolissima.Nella parte europea,quando si descrivono i rapporti di Saganne con la scrittrice,la politica di colonialismo che lo usa come semplice esecutore,il film perde di intensità,la forma si fa involuta.Ma il merito è quello di aver narrato le gesta di un eroe senza troppe idealizzazioni,col giusto grado di realismo e soprattutto senza alcun tipo di retorica,evitando anche l'enfasi della figura mitizzata che è sempre dietro l'angolo....
parte in ombra
non male
eccellente
personaggio un po'involuto
regista di mezzi immensi
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