Regia di Alain Corneau vedi scheda film
Un film prettamente francese a alto voltaggio produttivo, tratto da un romanzo di Louis Gardel, nipote dell’eroe, e che porta avanti un personaggio self made, Curneau si è avventurato in un una storia epica fuori dalla sua portata, prosciugando alquanto il racconto, ma poi condizionandolo in maniera disordinata tanto da estraniarne l’interesse e la partecipazione. Una storia che manca di convinzione e di passione, raccontando la crescita del personaggio, ma senza fare leva sulle effettive attrattive di esso, rendendolo quasi amorfo, malgrado la buona partecipazione dell’interprete principale, che cerca, senza cadere negli stereotipi ,di arrivare dentro il cuore del personaggio. Ottima l’ambientazione, meno efficace il montaggio che devia spesso assieme al racconto fuorviando la storia. I collegamenti fra i personaggi risultano quasi monchi e contribuiscono molto a rovinare l’effetto coinvolgimento, da tenere conto la partecipazione sbagliata sia anagraficamente che come interprete dell’inopportuna Marceau, mentre la coppia Depardieu Deneuve si presenta per la prima volte, ma anche qui regia e sceneggiatura non sfruttano e disperdono i significati sentimentali e drammatici che la coppia ed i personaggi stessi porgono a piene mano. Una produzione francese dispendiosa, e lo si vede in maniera efficace nella rappresentazione, ma valeva certamente la pena dare in mani diverse la sceneggiatura e la regia
uan storia che meritava altre mani
anemico, prosciuga l'improsciugabile
dà la statura giusta al film che non ce l'ha
bravissimo, ma il personaggio mè davvero mortificanto e reso quasi ridicolo
partgecipazione sentita. ma anche per lei vale il discorso dello spreco inu
tile
qui è proprio lei il problema
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