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Mala noche

Regia di Gus Van Sant vedi scheda film

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La recensione su Mala noche

di kubritch
8 stelle

Il talento c'era già tutto. Tra cultura beat e Pasolini immerso in una fotografia caravaggesca. Caso ha voluto che quasi in sequenza abbia visto altri due film del tutto diversi tra loro: uno è il famoso documentario 'Bowling a Columbine' di Michael Moore e l'altro è un action movie d'intrattenimento, 'Solo due ore' di Richard Donner con un bravissimo Bruce Willis - vera attrazione di tutto il film. Tutti e tre i film hanno in comune il tema: la facilità degli americani di ricorrere alle armi specialmente contro le minoranze etniche, trattate alla stregua di bestie da cacciare. Ciò fa pensare ad un preciso orientamento della politica nazionale che ha attecchito come un virus su tutto l'occidente: tolleranza zero. Una zona grigia della società in cui i diritti umani sono completamente sospesi e la vita umana perde il suo valore cristiano. Le azioni delle forze dell'ordine sono sempre giustificate. Il protagonista è un ragazzo che gestisce un negozietto assai modesto. E' quasi come un 'robivecchi'. Tutto intorno una situazione urbana in decadimento: miseria, abitazioni occupate abusivamente e sfruttamento delle persone. Eppure il ragazzo riesce a mantenere il suo sorriso; è una persona sempre gentile e rispettosa verso tutte le forme di vita anche gli insetti e quando si innamora investe tutto se stesso. Non ha talenti o ambizioni particolari e, soprattutto non si erge a predicatore profeta - viziaccio nazionale presente anche in molti registi. Bella la parte del film in cui  la messainscena dell'azione immaginata viene messa a confronto con la sua esecuzione reale. Niente di più realisticamente condivisibile. Penso che sia un po' la cifra del cinema di Gus Van Sant. Tutto è coperto da un velo di disillusione che, però, non arriva mai ad essere diperazione, ad intristire l'animo del protagonista. E' bello già così. Questo atteggiamento esistenziale, a quanto mi risulta, fa parte della poetica della beat generation: gentilezza unita ad una profonda disillusione di matrice esistenzialista. Uno spirito bollato dai poteri forti come asociale. I giovani devono andare in guerra con denti digrignanti. Full metal jackets. Quelli che vogliono la realtà uguale al sogno, al desiderio finiscono per imbracciare i fucili e sparare all'impazzata sulla folla come si dice in 'Elephant' dove si parla del massacro di Columbine e così il cerchio si chiude. Effetto boomerang di uno spirto bellicoso. Solo se hai una pistola puoi farti strada.

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