Regia di Woody Allen vedi scheda film
Guardando Hanna e le sue sorelle mi sembrava di ritrovare qua e là dei rimandi ad altri film, in particolare a Interiors e Io e Annie. Il cammeo di Herbert Ross, la complicità tra amici, le fratture tra sorelle tanto simili a quelle di Interiors, rendono questo film uno dei più complessi, ma anche dei più belli di Allen. Non mancano battute esilaranti contrapposte all'interrogarsi sull'esistenza di Dio. Insomma, un film pieno zeppo di battute e riflessioni, un piccolo gioiello che vale la pena di ammirare e apprezzare.
Bach, stupendo! Quel concerto per clavicembalo in fa minore è qualcosa di stupendo, è una dolcezza e una tristezza unica, accompagna le scene del film con leggerezza, ma caricandole di un peso indescrivibile. Per chi non l'avesse sentito tutto, lo consiglio spassionatamente!
La Farrow affronta con grande capacità interpretativa la parte di Hanna che è caricata di mille responsabilità, sin dal titolo del film. E tutte queste responsabilità, ma anche il suo essere riuscita ad affermarsi nella vita la mette in una posizione di svantaggio rispetto agli altri personaggi. E Mia è bravissima a mostrarsi donna forte nell'aspetto quotidiano, ma fragile perché comunque è sua la debolezza di qualsiasi uomo: l'incapacità di essere soli.
Raggiunge in questo film uno degli apici della sua carriera. E' bravissima, il suo personaggio è tratteggiato con precisione nello sconforto e nella confusione di ciò che più si può desiderare dalla vita. La fragilità che la Wiest mette in scena è qualcosa di inimitabile. Bravissima!
Lei è la sorella più complessata, quella fallita. Ma alla fine del film l'autore decide di ridarle speranza, forza e vigore. Bravissima nell'interpretazione del personaggio sconfortato e sciatto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta