La recensione su A Taste of Blood

di undying

3 stelle

Mediocre horror diretto dal padrino del gore (H. G. Lewis) insolitamente contenuto sul versante splatter.

John Stone (Bill Rogers) è sposato con la bella Helena (Elizabeth Wilkinson), quando un giorno riceve un misterioso pacco proveniente dall’Inghilterra; al suo interno sono contenute delle bottiglie di brandy e un messaggio che invita i coniugi a brindare ai loro antenati. Quando John beve il brandy, si trasforma in vampiro: le bottiglie contenevano, in realtà, il sangue di Dracula! Da questo momento, affiancato dalla moglie, si reca in inghilterra, con l’intenzione di eliminare i discendenti di Van Helsing.

Scarsa pellicola firmata dal "padrino del gore" (H. G. Lewis), questa volta parca di scene splatter, mal recitata e con una trama sconclusionata. Probabilmente l’opera peggiore del regista, qui indeciso tra la strada da lui stesso inaugurata con lo splatter e l’horror più classico. Il mix di elementi appare talmente grossolano da indurre ripetuti sbadigli, provocati anche da una lunghezza eccessiva (quasi 2 ore di durata). Piccole perle di superficialità sono più che palesi nelle incongruenze di scena, come nella sequenza notturna ambientata sulla nave ancorata nell’ East End di Londra, dove si possono scorgere con evidenza le insegne luminose degli Hotel di Miami Beach [1]. Assolutamente evitabile, nonostante il nome del regista.

Hanno scritto ... [2]

"In A taste of blood il regista utilizza negli effetti speciali le "blood bags", sacchetti di sangue finto che, con una leggera pressione, rilasciano liquido rosso. Lewis è il primo che si rende conto dell'errore e il film, puntando su un target di spettatori generico, delude tutti."

[1] [2] Fonte: "Herschell Gordon Lewis - The GoreFather" (a cura di Michele Tosolini)