Regia di François Ozon vedi scheda film
Il dramma individuale della morte che arriva proprio quando non dovrebbe: non all'età di trent'anni, non quando si è all'apice del successo professionale, non prima di veder nascere il proprio figlio, non in una bella giornata di sole, non su una spiaggia affollata, non dopo un bagno in mare ed un gelato al cioccolato. Non, non, non. Eppure essa arriva, annunciata ed attesa. E il mondo circostante, in fondo, nemmeno se ne accorge. Un declino rapido e struggente, quello del protagonista: una giovane vita spezzata che non produce un urlo lacerante, ma invece sfuma silenziosa nella penombra del crepuscolo. Un addio che dà una vera stretta al cuore.
Calato nella parte fino al collo, comunica con tutta la persona l'infinito strazio della storia.
Un Francois Ozon incredibilmente diverso da quello allegramente sarcastico e scanzonato di "8 donne e un mistero". Nondimeno, curiosamente, il tema di fondo, in chiave tragicomica o drammatica, è sempre lo stesso: "Un uomo muore. E gli altri?"
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