Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Hammett è il primo lavoro di Wenders che non parte da una sua sceneggiatura, cioè nel quale il regista tedesco impegna le sue forze e le sue capacità per dare vita a un'opera esplicitamente su commissione. Produzione di Francis Ford Coppola e copione scritto da Dennis O' Flaherty, Thomas Pope e Ross Thomas da un romanzo di Joe Gores, con protagonista Frederic Forrest (Un sogno lungo un giorno, appena girato proprio con Coppola) e al suo fianco discreti nomi, ma certo non eccezionali, come quelli di Peter Boyle, Marilu Henner e Roy Kinnear: questo è quanto il menu offre. Sul piatto ci sono ovviamente anche le qualità di narratore e di creatore di atmosfere proprie del regista, che riesce in maniera abbastanza efficace a evocare i fantasmi di una storia nera a base di prostituzione e ricatti, ragazzine e uomini potenti. Una storia molto convenzionale in cui il ritmo, piuttosto alto, fortunatamente riesce a prevalere sulla banalità delle situazioni; ma non è certo un Wenders ispirato, quello che ci si consegna con Hammett. E la trovatina finale dello spunto in stile mise en abyme (poichè il protagonista è uno scrittore, allora bisogna far finire il film con lui che scrive la storia che ha appena vissuto: prevedibilità oltre i livelli massimi consentiti) è semplicemente noiosa. 5/10.
A Chinatown (San Francisco), negli anni '20 (del '900), un poliziotto chiede aiuto allo scrittore di gialli e detective Hammett per risolvere un misterioso caso di rapimento, quello di una prostituta adolescente. Indagando Hammett scoperchia una pentola contenente grossissimi nomi...
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