Regia di Dwight H. Little vedi scheda film
Dopo la non esaltante accoglienza di "Halloween III", il progetto di John Carpenter e Debra Hill di trasformare "Halloween" in una serie antologica naufraga e si punta ad un ritorno di Michael Myers, passando per diverse riscritture, possibili registi e un cedimento dei diritti sul franchise da parte dei citati Carpenter e Hill a Moustapha Akkad, finché nel 1988 non esce nelle sale "Halloween 4: The Return of Michael Myers", diretto da Dwight H. Little con Pleasence nuovamente nei panni di Loomis (mentre Curtis, ben avviata nella sua carriera, abbandona, per ora, il ruolo di Laurie Strode).
Alla prima visione, quando recuperai per intero la saga (eccetto l'ultimissimo 'newquel' perché ancora non era non solo uscito ma manco forse ideato), ricordo che mi fece un'ottima impressione, soprattutto per l'epilogo, e negli anni ho continuato a ritenerlo uno dei migliori derivati del Capolavoro carpenteriano. Prima di rivederlo temevo di ridimensionare (forse anche molto) in negativo le mie considerazioni ma, se da un lato mi è parso più 'convenzionale' rispetto a come mi parve alla prima visione e ho notato una certa fatica all'avvio (e inoltre ho avvertito un certo 'fan service'), nel complesso questa revisione ha confermato le mie buone impressioni. Infatti, pur non essendo affatto un Gioiellino artistico e restando lontano anni luce dalla Genialità dell'Originale (ma anche dell'"Halloween II" di Rob Zombie, per me estremamente sottovalutato), questo "The Return of Michael Myers" riesce a riavviare la serie intrattenendo bene il proprio pubblico slasherofilo e inserendo qualche interessante variazione sul tema, in particolare nella scelta di puntare su una bambina come protagonista (Jamie, figlia di Laurie, interpretata dalla bravissima Danielle Harris che poi tornerà anche nel Dittico di Zombie e in altri interessantissimi Horror come "Stake Land") e nell'Epilogo cattivissimo. Non male, seppur in buona parte 'riciclante' le sonorità originarie, la colonna sonora di Alan Howarth, storico collaboratore musicale di Carpenter tra cui anche in "Halloween II" e "III", buona l'atmosfera d'assedio nella casa e sufficientemente in parte il cast, con Pleasence forse un attimino stanco ma ancora ben calato nel ruolo del sempre più schizzato Loomis.
Non imperdibile se non si è fan della serie e/o dell'Originale ma consigliabile per ogni individuo appassionato di Horror e nello specifico di slasher.
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