Regia di Todd Louiso vedi scheda film
il personaggio di denny(interpretato dal veterano jack kehler)dice una frase che a mio parere è un pò la filosofia del film: "l'importante è partecipare" rivolto alle gare di modellini ai quali è appassionato, rivolto a wilson(hoffman), salvo poi incazzarsi poco dopo, quando non viene ammesso alle finali. quindi?.... quindi la filosofia è valida finchè siamo in grado di gestirne gli effetti in una situazione positiva. quando le cose ci crollano addosso, per qualsiasi motivo e in qualsiasi frangente, essendo fragili filamenti di dna, stramazziamo al suolo e poi a hai voglia a rialzarsi. love liza è una creatura indipendente americana co-prodotta da francia e germania, ma in un certo qual senso, è tipicamente americana. suggestivamente intepretato da attori quasi del tutto sconosciuti(a parte l'ormai star hoffman, kathy bates e il viso noto jack keeler)che a distanza di più 11 anni non ricordano assolutamente nessuno di famoso(almeno a me), l'indipendenza di questa commedia tragica, o di questa tragedia comica non è il solito richiamo per allodole o ripescaggio televisivo dell'allora emergente hoffman(anche se il 2002 sarebbe stato l'anno di "la 25° ora" e veniva da diverse "cose" interessanti). la tragicità dell'evento scatenante(la morte della moglie per suicidio)e la comicità del tocco delicato, ma mai così leggero da renderlo incosistente, e dei comportamenti sempre più dissennati di wilson tanto da renderlo schiavo della benzina che usa come anestetico al dolore esistenziale(manco fosse uno di quei due ragazzini tristissimi e senza fissa dimorache lo usano come pusher di carburante)fanno di questo film un autunnale tuffo nel fantastico passato filmico americano. soprattutto nel finale(E DA QUI CHI NON HA VISTO IL FILM, NON AVANZI NELLA LETTURA!!!!!!) dopo la lettura della lettera lasciatagli dalla moglie sotto il cuscino nel letto, e la sua distruzione per combustione, che in una casa intrisa di benzina non risulta essere la decisione più assennata, lo vediamo allontanarsi su una strada trafficatissima in boxer e pedalini sportivi verso chissà mai quale punto zero. sempre che wilson abbia un suo punto di fuga che lo aiuti a trovare una prospettiva. molto autunnale e molto seventies, perchè il finale del film non porta assolutamente ad una risoluzione del problema. sappiamo, leggendo la lettera con wilson, che l'amata moglie liza "ha combinato un casino". questa spiegazione può aiutare a risollevarsi dall'aver raggiunto il punto più basso da cui ricominciare a salire la china, ma per il momento sappiamo che wilson mezzo nudo e con la casa in fiamme, ha avuto l'accortezza istintuale di salvarsi la pelle, ma sta camminando totalmente confuso su di un'autostrada nel crepuscolo. hoffman è il corpo attoriale che poteva e doveva interpretare un ruolo come questo. peccato per il doppiaggio che sembra di quei doppiaggi effettuati alla ben'e meglio dalla rete che ha deciso di acquistarlo e trasmetterlo(peccato non aver speso qualche soldino per sottotitolarlo e consegnarcelo in originale). corpo attoriale che si sarebbe intersecato alla perfezione con la decade settantesca che tanto ricorda questo film. ottimi anche kathy bates, suocera affranta quanto lui e a modo suo, che lo cerca e lo perseguita alla ricerca di un perchè, ma anche i bravi jack keeler nel ruolo di denny, che cerca di aiutarlo facendolo appassionare al modellismo agonistico e sarah koskoff nel ruolo di maura. importante la colonna musicale di jim o'rourke nel ricreare una certa aura che stia in bilico tra un momento buono e un tracollo.
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