Regia di Milos Forman vedi scheda film
Vedere oggi questo film mi fa chiedere: qual è il messaggio che resta attuale? L'inutilità della guerra? O il massacro a cui sono destinati molti giovani nel nome di una patria che li svende dietro a interessi di potere, politici, economici? O è la possibilità di credere in un mondo che viva secondo la naturalezza dei sentimenti, premiando l'amore, l'aiuto reciproco e la condivisione? Certo, il mondo degli hippy deve coercitivamente coesistere con quello delle regole sociali e quindi i soldi e le convenzioni possono diventare uno scoglio, dei problemi, ma nel film il mondo degli hippy funziona a volte anche meglio rispetto a quello della società omologata. Se i borghesi si disinteressano del destino dei giovani che vanno a combattere e morire al fronte per salvare gli interessi della patria, gli hippy ne sposano la causa e si oppongono al sistema per salvarli nel nome di un sentimento più grande che è la pace mediata dall'amore.
Gli hippy protagonisti del film sono disertori che hanno deciso di votarsi alla pace a ogni costo, di abbattere gli schemi sociali in cui sono cresciuti per riconoscere un comportamento di vita che elimini ogni frustrazione, ma lasci la piena libertà di vivere secondo le proprie inclinazioni.
Forse su tutto questo, però, il film non è mai abbastanza incisivo, intrappolato nel ritmo della storia e nelle canzoni che vantano il potere delle droghe, della pace e della libertà, ma non lasciano spazio a riflessioni, dibattiti, ragioni. O forse più banalmente non c'è una ragione che valga la pena di mostrare a chi non riesce a comprendere che il valore della pace è il più grande valore su cui dovremmo basare la chiave di lettura della nostra esistenza.
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