Regia di Guillaume Canet vedi scheda film
Sabato pomeriggio sfrutto un frammento di tempo e m'imbatto, su Iris digitale, in Mon idole, presunta commedia para sperimentale - con richiami alla commedia dell'assurdo e stereotipizzazione estrema dei fenomeni da baraccone del mondo dello spettacolo, con i loro vizi, debolezze, ipocrisie, falsità - di un cinema francese al quale De Funès ha lasciato in dote solo eredi bislacchi.
Bisognerà arrivare almeno a La cena dei cretini per (ri)trovare una comicità francese accettabile.
Questo filmetto, però, mi aveva intrappolato con un paio di scene acchiappanti girate ben sopra le righe ed atmosfere che architettavano piani di lettura alternativa, amalgamando disinvoltamente generi diversi.
Alla fine sono stati film, attori e regista ad acchiapparsi un bel vaffa
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