Regia di Christopher Guest vedi scheda film
Non si meritava questo filmetto di essere relegato in prima visione alle 3.30 di notte, e dopo tanti anni. Non è propriamente un finto documentario, ma una pellicola ambientata nel mondo della musica folk americana, certo, con una tendenza vagamente illustrativa che fa uso anche di interviste. L'elemento che va sicuramente rilevato è che è tutto finto, dai cantanti ai gruppi, dai concerti ai dischi, fino ai personaggi della tv. E' qui che bisogna riconoscere la capacità del regista di immaginarsi inesisitenti gruppi di musica folk come se fossero veri, cioè in modo molto verosimile, e immaginarsi i loro componenti e le loro storie in modo molto realistico. A differenza di un finto documentario che vidi molti anni fa (This is Spinal Tap), qui gli intenti non sono parodistici o caricaturali. Insomma, se non si sapesse che i gruppi di cui si parla non esistono, sembra tutto come vero. Gli stessi attori assoldati sono inoltre gente che bene o male sa cantare e a volte suonare discretamente. Nel ritrarre i personaggi il regista rivela un po' di ironia pungente verso certa società americana, specie in alcuni come la bionda che passa dal fare l'attrice porno a fare la cantante folk come se fosse circa la stessa cosa... e che ha la mania della magia e segue una religione stregonesca inventata da lei... Oppure che dire dell'ideatore di spettacoli tv campione del cattivo gusto, che ha cioè idee di gag che solo lui trova divertenti e invece sono solo dei penosi scherzi da prete. Mentre piuttosto amaro è il ritratto del cantante con una vita sbandata alle spalle, ridotto ormai a essere un poveretto e uno smidollato.
La canzone del "celebre" duo Mitch & Mickey è più che discreta (non stupitevi se non li avete mai sentiti nominare).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta