Regia di John Curran vedi scheda film
Ottimo, mi ha sorpreso. Poco conosciuto, forse, andrebbe recuperato. Un piccolo ma assai grazioso gioiello, per il quale mi è risultato impossibile il riuscire ad identificare evidenti difetti. La storia commuove, turba e tocca le giuste corde proprio nei momenti più adatti allo scopo, con un perfetto ritratto così simile a tante realtà da non lasciare indifferenti. E infatti, per chi se lo chiedesse, il titolo s'ispira all'inizio del sonetto di Percy Bysshe Shelley, che recita così: «Lift not the Painted Veil which those who live / Call Life» ovvero «Non levare il Velo Dipinto che coloro che vivono / Chiamano Vita».
Tornando al film, pregevoli sono tutti i personaggi, sia i due protagonisti che gli altri di contorno, merito non così frequente che mi sento di riconoscere e sottolineare. Straordinari gli attori, credibili e a loro agio nei rispettivi ruoli come non mai. Ma naturalmente a dominare sono il sempre notevole Edward Norton (Walter Fane) e la deliziosa Naomi Watts (Kitty Garstin Fane), qui in grado di ricreare una magnetica alchimia.
Soggetto importante e dai temi forti, per nulla trascurabili. Personaggi significativi, resi con talento anche sullo schermo. Un intreccio commovente e delicato, in merito al quale sono comunque lieto che, nel trasporre il libro di William Somerset Maugham, si sia deciso di alterarne il finale. Questa volta condivido pienamente la decisione.
Una regia che ha saputo valorizzare dei magnifici paesaggi che, accompagnati da una magistrale colonna sonora (grazie al talento di Alexandre Desplat), rendono suggestivo e indimenticabile questo adattamento. Una lezione di poesia e di vita.
Londra, 1922. Kitty è una ragazza vitale e disinibita, ma quando conosce Walter, un illustre batteriologo, decide di accettare la sua corte e di sposarlo per puro desiderio di evasione. Segue così il marito a Shanghai, dove, annoiata, intreccia una relazione amorosa con un affascinante diplomatico inglese. Quando il marito la scopre, la costringe a seguirlo in un villaggio dell'interno, dove è scoppiata un'epidemia di colera. Kitty si troverà all'improvviso in una landa desolata e incomincerà a conoscere davvero l'uomo che ha sposato.
Le musiche di Alexandre Desplat, qui particolarmente ispirato, hanno ampiamente meritato il Golden Globe. Da ascoltare, intense emozioni, note di pura bellezza e sentimento.
Come ho già avuto modo di affermare, non ho saputo riscontrare difetti. Pertanto non vedo motivi per non promuoverlo a pieni voti.
Incantevole e brava nelle vesti di Kitty Garstin Fane, al momento è il film in cui l'ho apprezzata di più.
Anche questa volta, nel ruolo di Walter Fane, dimostra il proprio talento e qualità da attore tra i più grandi.
Bravo nel restituirci il personaggio Charlie Townsend.
Una Madre Superiora che domina la scena con il proprio carisma.
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