Regia di William Friedkin vedi scheda film
Certe volte la mente gioca brutti scherzi,si beffa di noi,enfatizzandone la "minimalita' " ed uscendo nella superficie di una folle dipendenza.
William Friedkin (ormai ai margini di Hollywood) torna "su piazza" inscenando una "pieces" teatrale del talentuoso autore Tracy Letts.
"Bug" è l' urlo d'un paese impaurito,l'America di Friedkin è vittima di demoni interiori,che qui calcano le "orme" negli occhi spiritati di Michael Shannon.
Il vagabondo Peter,reduce della guerra del Golfo entra con aria timida e discreta nella vita turbolenta di Agnes.Inizialmente il rapporto tra i due sembra un paravento di solitudini e lacune affettive, diventando "contagioso" nel tempo, miscelandosi in ossessioni e paranoie.Friedkin "riduce" cosi' un macrocosmo di delirio nell' unico spazio d'un lurido motel periferico,che assume la forma della follia,grazie ad una regia dal linguaggio nevrotico.
Disturbante,eccessivo e carico di rimandi sociologici,"Bug" è la simbiosi della materia "carne" ridotta a crocevia di masochismo "spirituale".Tra amplessi "contagiosi" e zoomate potenti,Friedkin ci avvicina alla storia,ci contagia d'inquietudine morale e quasi fisica.La storia di Peter e Agnes è il ricettacolo d'una societa' spaesata,sottomessa ad imposizioni sociali che divengono cosi' metafora d'automartirio.La mente è prigioniera di se stessa,le fobie sociali sono la valvola di sfogo di vite represse.
Allora arriva il "contagio",entrando negli spazi fragili d'una donna in balia di dolori e pericolose dipendenze.Agnes è una donna oppressa dal senso di colpa per la scomparsa del figlio,vittima d'un compagno brutale.Una mente labile dove lo psicopatico Peter arriva occupando uno "spazio interiore".
Ma lo occupa a modo suo,coinvolgendo Agnes in una spirale folle,risucchiata dalla sua debolezza e sopratutto dalla cocaina.Seppur sia un piccolo film indipendente, "Bug" ha un respiro catartico molto forte.La mano del regista che sa il fatto suo si respira tutta,(nonostante sia lontano dagli affreschi potenti degli anni 70) Bill Friedkin si gioca le sue carte inscenando una psicosi contemporanea.Avvolto dall'intensita' di azioni cruente e da un pathos folle,"Bug" è un film ambiguo totalmente riposto nelle interpretazioni sofferte e "carnali" di Shannon e di Ashley Judd.
I due attori "sposano" alla perfezione un "quadro" di morbosa azione,si congiungono rendendo reali delle proiezioni distorte figlie di una collettivita' malata.
Il regalo finale del buon vecchio Friedkin non poteva che essere esiziale e nichilista.Un "Big bang" di follia mandera' in cenere deliri e follie conclamate.......voto 7.
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