Regia di Wayne Beach vedi scheda film
Fin troppo evidente il clichè de I soliti sospetti (svolgimento in tempo reale, un carismatico gangster che nessuno sembra conoscere, flashbacks a gogò, finale rivelatore coi controfiocchi), moltiplicato al cubo per metterla in caciara il più possibile fino al sestuplo colpo di scena finale che vede coinvolti praticamente tutti quelli che, non solo si sono trovati a passare, per un motivo o per l’altro, sul set, ma anche soltanto da quelle parti…
Ben vengano gli incastri, i bluff, i doppi ed i tripli giochi, ma sempre sostenuti da una credibilità di base, soprattutto deve’essere bandito il classico “fumo negli occhi” allo spettatore che ammonticchia indizi. Ma vorremmo vedere convinti per primi i protagonisti. Ed è qua che pecca la sceneggiatura, soprattutto con l’esterrefato Ray Liotta, rimbalzato da un evento all’altro e che a fine film rimane col suo ciuffetto littletoniano a cercare di capire che cacchio fosse accaduto fino ad un stante prima del The End. Encomio speciale, infine, all’autentica rivelazione del film, Jolene Blalock, gran presenza soprattutto in desabillè, certo è attesa ad un banco di prova recitativo che non preveda il fondoschiena come protagonista fondamentale, ma le qualità d’attrice sono indiscutibili, e la recitazione nature, in ossequio al metodo Stanislavskij, le si addice di tutto punto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta