Regia di Enrico Deaglio, Ruben H. Oliva vedi scheda film
Non è esclusivamente un'inchiesta giornalistica, non è un fantadocumentario sul fenomeno mediatico-politico-economico dell'Italia di fine secondo millennio, non è una biografia critica del Cavaliere di Arcore: Quando c'era Silvio, in sostanza, non è nè carne nè pesce. Ma è un buon modo per non dimenticare, comunque aderente alla realtà nonostante qualche sbavatura ironica e qualche momento dedicato a frivolezze o gossip che abbassano il livello del discorso e ne minano pure la credibilità (l'ex vicesindaco di Arcore che racconta una leggenda metropolitana secondo cui dentro il mausoleo della villa di Berlusconi ci sarebbe un impianto criogenico per la conservazione dei cadaveri). Ad ogni modo c'è del buono in lavori del genere, coraggiosi quanto basta ed utili per lo meno al fine onorevole di mantenere la memoria di fatti pericolosi e preoccupanti come quelli di cui è disseminata l'esistenza intera di Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi, dalle dubbie origini finanziarie del suo impero alla discesa in campo politico (fino al 2005), compresi i ben noti rapporti con la mafia ed i problematici anni di governo. Parecchi minuti sono dedicati al catastrofico incidente diplomatico contro l'intera Europa scoppiato il 2 luglio 2003, quando Berlusconi accusò di essere nazista un deputato tedesco e venne sonoramente e ripetutamente fischiato dal Parlamento unanime.
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