Regia di Walter Hill vedi scheda film
E' un bel film sulle gang giovanili metropolitane, compatto e teso, forse il migliore sull'argomento. La rappresentazione delle bande dei vari "rioni" di New York oscilla continuamente tra il negativo, per la violenza e la sopraffazione che praticano, e il rispettabile, perché bene o male quei teppisti hanno un loro codice d'onore non disprezzabile, a cui tengono fede. Uno assolutamente negativo è l'omicida, che è praticamente un sadico senza principi. La speaker radiofonica non è però molto migliore di lui: con una voce vellutata e suadente diffonde pseudo-notizie che non fanno che mettere legna sul fuoco dell'odio, e sostanzialmente semina zizzagna in un ambiente dove ciò può avere conseguenze terribili.
Il percorso dei "guerrieri" verso la salvezza è anche una prova alla quale ciascuno dei componenti viene sottoposto. Durante il percorso subiscono varie tentazioni, nelle quali alcuni di loro cadono. Queste sono ad esempio l'incapacità di accettare la diplomazia e i compromessi con le altre bande, credendo che l'unico modo degno di loro per risolvere le questioni sia la violenza. Un'altro ambito di tentazione è quello verso le donne: in un momento in cui bisognerebbe pensare solo a salvare la pelle, diversi si lasciano attirare da invitanti ragazze fin troppo disponibili, che infatti si rivelano pericolose trappole.
La sequenza che mi ha colpito di più è quella dell'incontro con gli Orfani. E' un momento di grande cinema.
E' un film che potrebbe essere stato diretto anche da John Carpenter (anche se con lui la metropoli sarebbe stata molto più sporca e inospitale, e i teppisti molto più inquietanti). Comunque, secondo me, è molto meno violento di quello che si dice e di quello che si può pensare prima di vederlo. L'edizione italiana che girava una volta in tv, se non ricordo male, era priva degli intermezzi fumettistici.
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