Regia di Walter Hill vedi scheda film
Mi ricordo che da bambino (sono del '78) riuscivo a malapena a vedere solo l'inizio di questo film. Mi faceva troppa paura, lo credevo un film non tanto dell'horror o solo violento, ma gli davo proprio un'immagine diabolica. Da non crederci come mi abbiano influenzato emotivamente questi urban-thriller che tanto andavano nei primi anni '80. Un altro fim di questo tipo che mi spaventava, e al tempo stesso m'affascinava, era "Cobra" con Stallone, oppure "Fuga da New York" e via così, che non riuscivo mai a vedere nella loro interezza. Anche "Doppio Taglio" con Glen Close e Jeff Bridges era un film che mi inquietava. Ripeto: ero un bambino. E mi ricordo che quando nel trailer pubblicitario c'era Jeff Bridges di nerovestito che entrava in casa di Glen Close, io mi coprivo sì gli occhi con la mano, ma tenevo sempre uno spioncino aperto fra due dita per comunque...vedere. E lo stesso mi capitava con il primo "Nightmare", anche più giustamente, e con il film in questione di Walter Hill. Rivederlo perdendomi tra l'altro la sequenza iniziale è stato come allacciare la mia contemporaneità alla mia infazia passata, come in un ponte virtuale che da quella scena famosa mi ha portato direttamente, in un salto temporale, al resto del film fino all'ora sconosciutomi.
I contorni favolistici della trama, ovvero l'eroe o gli eroi che devono tornare a casa e per farlo devono superare varie prove ed insidie, riescono a portarci all'interno di un incubo notturno di cui poco ci interessa la verosimiglianza, che credo invece sia fortemente rappresentata dalla lotta delle bande che si sa non è pura fantasia (vedine le loro origini in "Gangs of New York"), quanto invece all'atmosfera che l'incubo stesso ci dà. Il ritmo è incisivo, il montaggio efficace, i personaggi e l'iconografia metropolitana da western è straordinaria (la mia banda preferita è quella dei Baseball Furies, che tra l'altro è protagonista della Sequenza delle sequenze, al parco). Interpreti funzionali ai loro personaggi; un po' veri maschi, ma anche un po' sessualmente ambigui. Anche quei loro bei fisicacci sempre ben esposti senza mai una vera scena di sesso etero, insomma...il cameratismo sessuale e tutto il resto...gli occhi che sembrano dipinti con il mascara, una sessualità solo istintiva e forse dettata dall'immagine machista da guerriero da preservare... Fatto sta che siamo di fronte ad un capolavoro che riprende il classico viaggio dell'eroe per gettarlo nei bassifondi delle degradate città moderne, risemantizzandone ogni intento immaginario.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta