Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
La vita è sempre così così, e l’amore non basta a fare andare le cose per il verso giusto. L’unica soluzione è fuggire, magari in coppia, in modo che l’evasione dal solito mondo non sia solo un allontanamento nello spazio, ma anche e soprattutto una sospensione dal peso delle fatiche quotidiane, dentro una bolla di illusoria e temporanea felicità. Nei film di Kaurismäki, i cuori sono come tante mongolfiere che, gonfie dell’eterea anima dei sogni, sorvolano invisibili il reale, al di là della spessa coltre delle nubi. A quell’altitudine, il cielo sopra Helsinki è luminoso e sgombro; lassù non vi sono le ombrose chiazze delle burrasche, né arrivano gli acri odori del suolo umido, impregnato di bassi desideri, di corruzione e morte. La terra ci respinge, con i suoi miasmi, e la contempo ci chiama, sinistramente, a farne parte, ad amalgamarci con la sua sostanza bruna e argillosa, che, nell’ambiente cittadino, assume le luride sembianze del denaro e della brama di potere. Il lui di questa storia è addetto alla raccolta dei rifiuti, mentre lei è cassiera in un supermercato e infine ruba: sono entrambi personaggi positivi, però costretti dalle circostanze a sporcarsi le mani. Abbandonare tutto e partire insieme è, per loro, una via alla redenzione, al recupero di una dimensione dell’umanità finalmente pura, in quanto libera dalle contaminazioni di una società gerarchica, fondata sulle prevaricazioni dei superiori e sull’opportunismo dei subalterni.
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