Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
MUBI
Il paradiso, quello che in Terra corrisponde al concetto di felicità, che, a sua volta, si identifica col la sensazione di piena realizzazione, è un sentimento complesso quanto fugace: appare spesso all'improvviso e, con altrettanta disinvoltura, svanisce in un attimo.
Un vivere di alti e bassi che rende tumultuosa la vita di un taciturno e riservato netturbino, un tempo macellaio e prima ancora tante altre cose.
Quando si imbatte in una cassiera giovane e carina che lo soccorre, trovandolo sanguinante ad un polso a causa di una disattenzione, i due finiscono per piacersi, e per iniziare a frequentarsi.
Ma la timidezza e titubanza di lui fa mal interpretare alla cassiera il sentimento genuino che l'uomo prova per lei. In più la malasorte ci mette lo zampino, con la costiera che viene licenziata, e poi riassunta in una boutique di moda, insidiata dal proprietario, uomo giovane e bello, ma geloso e possessivo.
Come sempre al mondo, le cose che di anni, spesso di sottovalutano o si snobbano, e ciò che non si ha si anela.
Ombre nel paradiso è uno dei primi gioielli di Aki Kaurismaki, lungo quei favolosi anni '80 in cui il compianto Matti Pellompää e la dolce Kati Ountinen erano una presenza fissa e certa nei film del gran regista finlandese, e le storie di amore e povertà nascondevano dolcezza ed amarezza in una altalena dolceamara in grado di fare commuovere, ma anche ridere o quantomeno sorridere.
Questo piccolo, delizioso e insieme struggente film risale al 1986, ed è splendido: la capacità del regista di ripetersi raccontando sempre la stessa storia di ingiustizie e privazioni di un mondo proletario che soffre, ma vive di sentimenti genuini e veraci, è sempre in grado di stupire e di potersi riproporre al pubblico comunicando ogni volta una sua genuinità di fondo che non lascia spazio a sensazioni di calcolate ripetizioni.
Nella storia d'amore tra poveri e sfortunati, il valore dell','amicizia e della solidarietà che nasce tra poveri e diseredati si rivela anche stavolta il fattore di svolta che consente di riuscire avfar affermare il valore di un sentimento genuino, sottoposto a troppi dissidi e sventure che possano fare si che essi si esprima in tutta la sua forza ed il suo candore.
Kaurismaki è un autore tra i pochi in grado di raccontare questi piccoli grandi drammi esistenziali senza riuscire mai a fare trapelare il dubbio di un calcolo sottostante o di voler sfruttare sin troppo certe situazioni.
Il suo messaggio arriva sempre genuino e col giusto sentimento, senza mai una sbavatura o una sensazione di forzatura nelle storie di povertà e sentimenti difficilmente corrisposti tra chi vive perseguitato dalla sfortuna e dalla malasorte.
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