Regia di George Lucas vedi scheda film
Durante una battaglia intergalattica, una pattuglia di ribelli ruba i piani al malvagio Lord Fener ed al suo esercito della morte. Quando Fener attacca la navicella per recuperare i documenti, un paio di droidi alleati con i ribelli scappano e incontrano il giovane Luke Skywalker che, assieme col leggendario Ben Kenobi, assolda un paio di mercenari (Han Solo e Chewbecca) per salvare la principessa Leyla, prigioniera della Morte Nera…
Su trama, genesi, fenomenologia e importanza storiografica di “Guerre stellari” si è praticamente detto tutto. Un film che ha cambiato un’epoca (assieme a “Lo squalo” e “L’esorcista” negli anni ’70 effettua un reboot importante per la settima arte). Da questo punto in poi il cinema non sarà più lo stesso: nascono figure fondamentali come George Lucas (qui regista), Harrison Ford (che si consacra attore più importante di Hollywood nel periodo) e soprattutto nasce il franchise che vanta il maggior numero di citazioni per il cinema a venire.
Dopo questo “Star wars – Una nuova speranza” ci saranno altri due sequel, per completare una trilogia detta “classica” o “originale”. A cavallo del nuovo millennio infatti, seguirà la seconda trilogia (i cui film sono dei prequel alla prima trilogia) che porta la saga a 6 film in tutto, ma soprattutto incasina la denominazione degli episodi singoli; per fare un esempio, il film qui in esame si chiamava “Star wars” o, italianizzando, “Guerre stellari”; con la creazione dei due sequel il film viene differenziato dagli altri grazie al sottotitolo “Una nuova speranza”; a seguito della trilogia-prequel degli anni ’90, viene inserito per ogni film il numero di episodio, considerando l’ordine cronologico delle vicende, donando al film qui in esame il titolo, probabilmente definitivo, di “Star wars Episodio IV – Una nuova speranza”.
A guardarlo oggi, alla luce delle moderne tecnologie di ripresa, con computer grafica, digitale, 3D e quant’altro, un po’ di appeal il film lo perde, essendo meno sbalorditivo di quanto lo fosse un tempo. Ma rimane una pellicola fondamentale: per quello che rappresenta e per le implicazioni derivanti forse il più importante dell’intera storia del cinema.
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