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Guerre stellari

Regia di George Lucas vedi scheda film

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Dying Theatre

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La recensione su Guerre stellari

di Dying Theatre
6 stelle

Pellicola fantasy a dire il vero modesta, ma di fondamentale importanza storica (in negativo). Sbaragliando ogni record d'incassi e di gradimento popolare, assurse infatti a spartiacque decisivo tra una conceziona adulta, metaforica e 'politica' dalla 'science-fiction' su grande schermo, ed una rinnovata (e sfarzosa) visione del genere come puro 'entertainment', costoso giocattolo fatto di luci e suoni, il tutto assecondando, con lungimiranza quasi 'profetica', le cotonature edonistiche e di facciata della temperie storico-culturale che si profilava all'orizzonte. Una grandiosa, furbissima ed ammiccante architettura produttiva che, del tutto disinteressata alla stimolazione critica ed alla veicolazione di qualsivoglia impulso estetico-cogitativo, scelse lucidamente di mirare alla sedazione, rassicurante e confettosa, dei fermenti idealistici d'una genìa di spettatori abituati fino ad allora a ben altri stimoli. Il popolo gradì, e si cullò nel torpore 'farmacologico-(an)estetizzante' del cinema-videogame per i successivi tre decenni. Da lì nacque l'Industria dell'Effetto Speciale intesa in senso moderno. Da allora George Lucas divenne - con soli tre film all'attivo - il più ricco e potente cineasta di tutti i tempi. Da quel ritmato e gelido inverno 1977 - anno di piombo e di contestazione, di fermenti e di 'midnight movies', di attivismo e febbri del sabato sera - il Cinema non fu più lo stesso. Ed il pubblico americano (e non) iniziò a disabituarsi al Bello. Ed al 'necessario'. Cast mediocre. Regia accademica. Plot risibile. Mostri fatti piuttosto bene. Ebbe innumerevoli sequel e prequel, tutti realizzati al solo scopo di accumular denaro.

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Ultimi commenti

  1. callme Snake
    di callme Snake

    La tua opinione coglie perfettamete l'influenza disastrosa che il cinema lucas-spielberghiano ha avuto. Non solo i due hanno praticamente ammazzato il cinema di genere "artigianale", ma hanno anche egemonizzato (in maniera imperialistica: e qui sta tutta l'ipocrisia di Star Wars) l'immaginario di quasi tutto il cinema successivo, codificando le regole per un riscontro economico certo. Star Wars ha più in comune con l'orrido film di propaganda Top Gun che non con i grandi film fantascientifici (antiedonistici) degli anni '80 (il primo Alien per esempio, ma soprattutto La Cosa). E il suo "autore", George Lucas, è un grande imprenditore che dopo questo film è campato di rendita, ma nulla di più (anzi, molto di meno). Tappa importante dal punto di vista tecnologico (Dolby Stereo, effetti speciali) è anche l'inizio del cinema "videoludico", in cui morte e amore sono privati di qualsiasi forza che non sia quella quantitativa del morti ammazzati o dei coiti raggiunti. Tristemente, il film è per molti un cult inarrivabile e un modello inestirpabile (come la controparte spielberghiana E.T.)

  2. Inside man
    di Inside man

    D'accordo con entrambi (acutissima l'analisi di Dying)! Su un solo aspetto trovo una certa difformità di vedute: il film non credo sia stato "la causa" (l'influenza disastrosa), bensì "l'effetto" (il pubblico, a cominciare da quello americano, era già pronto ed assai ricettivo a "disabituarsi al bello", e probabilmente lo stava chiedendo in maniera subdolamente insistente da tempo. Lucas e Spielberg colsero per primi quegli umori e risposero inizialmente nel modo più "consono" a quel bisogno di maggiore "mediocrità". Da allora sono stati fatti passi da gigante in tale direzione).

  3. Utente rimosso (cinerubik)
    di Utente rimosso (cinerubik)

    Vabbè. Però... fantasy?

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