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America 1929. Sterminateli senza pietà

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su America 1929. Sterminateli senza pietà

di supadany
8 stelle

Quando il buongiorno si vede dal mattino.

B-movie marchiato “a ferro e fuoco” da Roger Corman (anche per questo dovremmo ringraziarlo e ricordarlo), prima occasione che conta per un giovane regista che si “farà”.

E’ in occasioni come questa che si vede chi c’ha la stoffa.

Rimasta sola al mondo, Bertha (Barbara Hershey) vaga per l’America della Grande Depressione quando incontra il sindacalista Bill Shelly (David Carradine), gli si concede ma viene presto abbondanata.

Ma basta poco per legarsi a Rake Brown (Barry Primus), uomo che vive barando alle carte, poi i due ritrovano Bill e danno vita ad una banda che compie una serie di rapine non semplicemente fini a se stesse.

L’attenzione della polizia è però tutta su di loro e non si parla più di semplice giustizia.  

 

 

I rinnegati ed amori che come vengono vanno, un ritratto a tinte forti, una fotografia dell’America che non si guarda alle spalle e che tende a dimenticarsi di tutto ciò che non gli fa comodo.

Scandaloso per i tempi, ma ancora oggi è parecchio libertino, effetti spicci (vedi incidente iniziale), vezzi estemporanei nelle soggettive, scene di sesso curate e tanto sangue.

Tutto sotto una direzione d’eccellenza, segno che se nessuno si può inventare miracoli, è ancor più vero che non servono grandi palcoscenici per manifestare un talento e che quando c’è è facile muoversi; la gavetta rimane pur sempre un passaggio che non si dimentica, anche per l’autore stesso ma ancor di più per lo spettatore che può assaporare un’ulteriore sfumatura di quello che ormai è un mito assodato (Martin Scorsese of course, non l’avevo ancora nominato).

Decisamente valido anche il cast, Barbara Hershey segna nettamente la visione, ma anche il resto dei protagonisti è di gran livello con David e John Carradine sugli scudi.

Il “resto” (virgolettato, perché poi fa la differenza, in positivo) lo fa il finale, violento, feroce e doloroso, un addio che giocoforza ci accompagna a lungo; così Martin Scorsese lascia il primo segno che conta e saprà accrescersi successivamente.

Spietato ed avvincente, tutto ha un’origine.

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