Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
E'vero che rispetto a molto cinema a seguire dell'autore di "Toro scatenato" non sempre si riconosce la sua mano,in questo secondo lavoro ,ma già certi temi sono presenti,se si ha presente la sua cinematografia.Ad esempio,come i mafiosi che massacrano a bastonate il fratello di Joe Pesci davanti a lui in "Casinò"(anche se i due consanguinei sono due spietati assassini),l'uccisione del padre di DiCaprio da parte di Daniel Day Lewis davanti agli occhi del ragazzino,eguagliano l'atroce crocifissione dell'uomo di "Boxcar Bertha" sulle pareti del treno:la perpetrazione di una violenza senza limiti come affermazione di uno stato di potere,e come lezione a chi sopravvive,fanno parte della personale antropologia scorsesiana,che mai ha occasione di rivelarsi ottimista,come altri grandi autori,sulla natura dell'Uomo.Ambientato negli Stati Uniti della Grande Depressione,per raccontare temi contemporanei,come fecero molti registi dei primi Settanta(vedi Altman,Aldrich ad esempio),il film è leggermente troppo sintetico nella presentazione dei fatti,ma contiene di fatto pagine di bel cinema:dall'inizio quasi estatico della ragazza che guarda il padre volare con un biplano,alla stessa che nel finale rincorre inutilmente il treno che porta via il suo uomo ucciso come una bestia,un film-documento,troppo rapido,forse per tramutarsi in epopea.
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