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America 1929. Sterminateli senza pietà

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su America 1929. Sterminateli senza pietà

di John_Nada1975
7 stelle

Scorsese con il finale di esagerata potenza balistica e sanguinaria giustizia, vendetta, esibito dal "super negro" Von Morton/Bernie Casey e la sua doppietta carabina contro Victor Argo e i suoi accolliti killer prezzolati della ferrovia, aveva già inventato la grafica esagerata di violenza e sangue zampillante dei colpi in arrivo, volare di corpi spostati dalla potenza dei pallettoni, di tanto e successivo cinema hongkonghese. 

Consapevole o meno, ecco forse perché il suo successivo interesse 33 anni dopo per titoli come "Infernal Affairs I-I-III" che sarebbero poi sfociati in un rifacimento fatto da lui, e incommensurabilmente superiore rispetto ai modelli asiatici.

Sarà dovuta anche alla ricerca dell'eccesso e dell'effetto esploitativo genere "gangster negli anni 1929- primi '30 di Grande depressione economica" della produzione di Roger Corman e Samuel Z. Arkoff, certo è che il finale suggella il film in maniera tale che è impossibile dimenticarlo, e quasi senza eguali nella sua catartica resa cinetica, e per il cinema dell'epoca, anche quello più di profondità dei generi in ambito AIP, e non solo.

Barbara Hershey in un ruolo su misura per lei, tra i suoi migliori dei moltissimi interpretati in quegli anni, fa bene 

 Il personaggio immaginario di "Boxcar"/La ragazza dei treni merci(una hobos viaggiatrice a sbafo, una falsariga al femminile del leggendario "N°1" di Lee Marvin, ne "L'Imperatore del Nord" di Robert Aldrich, anche lì in sanguinaria lotta tra poveri ma anche "di classe", con i rappresentanti delle ferrovie),Bertha Thompson, protagonista del famoso romanzo pseudo-autobiografico "Sister of the Road", scritto in realtà da Ben L. Reitman.

Erano personaggi questi scritti apposta come fossero per lei, e grazie al quale Scorsese troverà una attrice che avrebbe riutilizzato in seguito, naturale perché forse non recita neppure ma fa sè stessa, facile nei costumi ben resi da una timidezza affiorante ma subito superata,e forse dalla intelligenza e cultura limitate, un pò come una specie di Sandrelli americana; disposta al nudo(ma non ci sono integrali frontali), nonostante un giro vita un pò "forte" da contadinotta(come è il suo ruolo), e qualche lombatina sui fianchi.

Molto bello in questo senso l'inizio in cui si delinea l'incontro di lei con l'operaio ferroviario e sindacalista "Big" Bill Shelly/David Carradine, al lavoro con la mazza e i bulloni su di una strada ferrata, e la morte del padre di lei, pilota irrigatore aereo di campi coltivati schiantatosi davanti a tutti, sugli alberi del bosco.

Costretto a riprendere il volo con l'aereo guasto dal padrone con autista(''Con cosa la lucida cosi tanto, la lecca?" Chiede Bertha strafottente, per la sua limousine specchiata) che lo ricatta di licenziarlo e non fargli più trovare un lavoro in città, se non rispetta i tempi prestabiliti e si rimette subito in volo.

Già entriamo in un contesto di sfruttamento e sopraffazione da parte di chi il denaro ha, soprattutto in un contesto come oggi nel quale il denaro lo fanno davvero ''I Vanderbilt, i Rockefeller, per la loro fortuna di essere nati tali", come dice Shelly in altro momento, dei padroni, in un momento storico il 1929, di massimo arretramento sindacale e di stato sociale, come ora. 

H. Buckram Sartoris interpretato da John padre di David, magnate padrone delle ferrovie, e rapinato nella sua magione durante un ricevimento da un colpo di massima audacia dei tre protagonisti formatisi come Banda, rappresenta benissimo l'incomprensione totale anche conoscendo e interpretando come paravento, le Sacre Scritture, tra il ricco e "chi conosce la notte più oscura, del lupo affamato, dei morsi allo stomaco della fame e della rabbia"(cit. Pier Paolo Capponi), di chi non ha e si trova anche tutte le strade precluse, per migliorarsi e lavorare onestamente. 

 

John Nada

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