Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Un banda di rapinatori in stile John Dillinger (ma meno eleganti) cerca di ribellarsi allo sfruttamento del lavoro da parte di un ricco proprietario delle ferrovie. Se nel precedente lavoro il principale referente era John Cassavetes qui l'ispirazione si sposta verso Sam Peckinpah ed Arthur Penn, con brigantaggio politico e sparatorie intrise di sangue. Anche in questo caso il sapore acerbo è parecchio presente (e paradossalmente sembra meno un film di Scorsese rispetto all'opera prima), ma ha i suoi bei momenti (l'incontro fra i due Carradine nella villa) e tratta la Grande Depressione con un'ambivalenza piacevole: un po' un'avventura in giro per gli sterminati spazi americani ed un po' un gioco al massacro da cui escono vincitori solo i più nutriti di ricchezza economica.
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