Regia di Terence Young, Carlo Lizzani, Christian-Jaque vedi scheda film
L'idea di partenza è interessante, quantomeno originale: una coproduzione Usa/Francia/Italia che impegna tre registi dei differenti Paesi in uno stesso film; ma attenzione: un film con un'unica trama e non la classica raccolta di episodi su un medesimo tema. E' così che Young, Christian-Jaque e Lizzani si ritrovano a girare, in sostanza, ciascuno un terzo della storia complessiva, con cast ed ambientazioni differenti, ma uniti da una trama puttosto serrata a base di controspionaggio e guerra fredda. Curioso come, fra i tanti titoli che immediatamente vennero ad emulare le gesta di James Bond, in questo lavori anche lo stesso regista di tre dei primi quattro film della saga (Licenza di uccidere, Dalla Russia con amore e Thunderball: manca Goldfinger, il terzo), ovvero Young, che è anche autore delle scene finali e di raccordo fra le tre parti. Lizzani, nella sua sezione della pellicola, inserisce - sottilmente, senza invadere - l'elemento della commedia ed ha a disposizione un Gassman all'apice della forma; si noti inoltre come il regista romano sperimenti anche in questa occasione un genere per lui nuovo. Il risultato complessivo, per quanto comunque in odore di collage o di patchwork, non è disprezzabile. Sceneggiatura affidata ad un team, giustamente, internazionale: Remy, Caborie, Eisinger ed il nostro De Concini. 5,5/10.
Da Berlino a Gibuti (Africa orientale), da Gibuti a Roma e infine ritorno a Berlino: caccia grossa del controspionaggio 'alleato' franco-italo-statunitense ad alcune spie russe. Ma la guerra fredda è una cosa seria... o no?
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