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Secondo Sadoul, Das Wachsfigurenkabinett può essere considerato “il canto del cigno dell’espressionismo”. Sicuramente è il film che chiude il cosiddetto “ciclo dei tiranni immaginari” (Kracauer). Il soggetto fu scritto da Henrik Galeen, lo stesso che in Nosferatu di Murnau aveva introdotto il tema della identificazione del despota (in questo caso il… leggi tutto
Recensione
Tre episodi e una cornice: uno scrittore è pagato per inventarsi dei racconti sui sinistri abitanti di un piccolo museo delle cere. Si comincia dal sultano Harun al-Rashid, arrogante e lubrico despota di Bagdad, che cerca di sedurre la moglie di un fornaio. È l'episodio più divertente, con un buffo Emil Jannings che regge l'aspetto boccaccesco della faccenda mentre il futuro…
leggi tuttoCruciverba cinematografico
Questo è un cruciverba sotto forma di film. L'ha inventato, nel 1925, Paul Leni, il regista de L'uomo che ride e de Il gabinetto delle figure di… segue
Recensione
Forse l’essenza del cinema sta proprio in questo: ispirarsi al fermo immagine del mondo per creare un decorativo sogno in movimento. Inventare, come il protagonista di questo film, storie di vita intorno alle statue di un piccolo museo delle cere, significa cogliere il lampo di una visione istantanea per svilupparlo in racconto. La settima arte compie il prodigio di tradurre una…
leggi tuttoIl cinema può condizionare la storia?
Sergio Romano, sul Corriere di domenica 20.12, rispondeva a una domanda di un lettore che citava un saggio del 1967 "Cultura di massa e comportamento politico" di G.Galli e F.Rositi, in cui si sosteneva che l'America…
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Secondo Sadoul, Das Wachsfigurenkabinett può essere considerato “il canto del cigno dell’espressionismo”. Sicuramente è il film che chiude il cosiddetto “ciclo dei tiranni immaginari” (Kracauer). Il soggetto fu scritto da Henrik Galeen, lo stesso che in Nosferatu di Murnau aveva introdotto il tema della identificazione del despota (in questo caso il…
leggi tuttoSogni
Della relazione tra cinema e sogno si è sempre parlato tantissimo: il rapporto è quasi destinale, forse anche perché la nostra memoria onirica è a tal punto immaginifica. Per molti registi poi riuscire a…
leggi tuttoRecensione
Il canto del cigno dell'espressionismo cinematografico (Sadoul), erede del "Gabinetto del dottor Caligari", è un buon film molto giocato sull'aspetto cromatico, nonostante che si tratti di un'opera in bianco e nero. Tutte le scene sono virate in certi colori a seconda della situazione che l'autore (il film è comunque attribuibile a Paul Leni) intende descrivere. Si hanno,…
leggi tuttoEPISODI DI TERRORE
La narrazione episodica ha sempre affascinato la letteratura (Le Mille e una Notte, Decameron) e il cinema: e quando il filo rosso è il terrore...
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