Regia di Alberto Cavallone vedi scheda film
Il Blue movie di Cavallone per qualche spunto è derivativo dal Salò di Pasolini, ma rispetto a quest'ultimo film è meno politico e più virato verso un punto di vista sociologico.
La mia impressione è la trasformazione della nostra società operata dalla cosidetta civiltà dei consumi, dove uomini e donne sono sottomessi a dei puri simboli che al loro interno nascondono pura immondizia che continuamente rigeneriamo e di cui ci nutriamo. Il pessimismo estremo di questo film particolare, senza una vera linea narrativa convenzionale, si esplica anche nel confronto/scontro fra i due sessi, finalizzato al puro dominio e alla sottomissione dell'altro.
Perde senso quindi il concetto di maschilismo e femminismo, per Cavallone hanno lo stesso volto e le stesse finalità. E' una pellicola girata con un budget ridicolo, che riesce comunque a dare un'atmosfera malata, di un percorso inevitabile e senza ritorno. Gli attori non sono certo il massimo, ma non influenzano negativamente i buoni spunti di riflessione di questo film. Voto 7,5
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