Regia di Mario Bava vedi scheda film
Che Bava abbia fatto di meglio è il minimo che si possa dire di questo Il rosso segno della follia, piccolo filmetto a bassissima produzione, il che certo non costituisce novità per il regista, con una storia di una semplicità estrema sia nello sviluppo degli eventi che nella maniera in cui il regista sceglie di raccontarceli: fin dalla prima scena non solo l'assassino ci viene mostrato all'opera, ma lo sentiamo perfino confessare i suoi delitti con sincera tranquillità. La suspence inevitabilmente crolla subito e non sarà la bolsa interpretazione di Stephen Forsyth, belloccio monoespressivo, a ridestare l'attenzione e la curiosità dello spettatore; allo stesso modo neppure fra gli altri interpreti principali si notano volti o nomi degni di nota: Dagmar Lassander, Laura Betti e Femi Benussi sono il tris di attrici più famose nel cast, ma nessuna di loro lascia il segno in un prodotto tanto piatto. Bava, che si occupa anche della fotografia, prova fin dalla sequenza iniziale a stupire con occhio curioso e psichedelico; gli scarsi mezzi a disposizione non favoriscono però la fantasia del regista e il risultato definitivo è un thriller rosso sangue dall'andamento poco fluido (colpa soprattutto della scelta di rivelare dall'inizio l'omicida), in certi momenti davvero tirato via. A soggetto e sceneggiatura collabora con il regista Santiago Moncada, già autore di vari lavori di serie B sia nel cinema iberico che in quello nostrano; ciò che colpisce - in negativo, si intende - maggiormente de Il rosso segno della follia è il tentativo malriuscito di innestare una sottotrama psicologica (realmente disastrosa) nel racconto 'nero'. Bava aveva già dieci anni di carriera registica alle spalle, con qualche ammirevole risultato e molte pellicole puramente alimentari, ma ancora stentava a ottenere un budget dignitoso. 3,5/10.
A capo di un atelier di moda, John è giovane, bello e ricco: qualcosa però in lui non va. La sua vena di follia si sfoga in una serie di brutali omicidi, tutti legati da un particolare inquietante.
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